Anche a Petralia Sottana la Pietà Popolare ha voluto che la figura di Cristo fosse legata a quella della Madonna anche nel momento della gioia e della risurrezione. Nasce il bisogno di drammatizzare la Cerca del Figlio da parte della Madre Addolorata, ma anche e sopratutto la gioia di Maria nel vedere e nel riabbracciare Gesù Risorto attraverso la processione dell’Incontro di Pasqua, U ‘Ncuontru. A mezzogiorno di Pasqua i cerimonieri danno i dovuti segnali tra le due statue, tutto è scrupolosamente seguito con attenzione. Tre squilli di tromba, seguiti da tre spari, si ripetono: al primo, il Cristo e la Madonna muovono i primi passi, al secondo, s’intravedono, al terzo, corrono l’una verso l’altra. Si sparano i mortaretti, la banda intona l’Inno Eucaristico, volano le colombe, il popolo commosso applaude. In corteo i confrati disposti a coppia, indossando le “cappe”, accompagnano le sacre ed artistiche immagini per le vie del paese.
Le foto delle sezioni "Eventi" sono di: Salvatore Divina, Tiziana Barbarotta, Enzo Li Puma, Mirco Inguaggiato, Francesco Rabbeni, Giuseppe Dino, Mario Di Giovanni, Gianpiero Farinella, Filippa Spitale, Tiziana Polito. L'associazione ringrazia di cuore per la collaborazione.
La Settimana Santa ricca di suggestivi e antichi riti liturgici, popolari e processionali si esprime attraverso la drammaturgia sacra. Due momenti celebrativi a Petralia Sottana particolarmente commoventi e affascinanti sono la processione del Venerdi Santo e l’Incontro di Pasqua. Per il Venerdi Santo le Congregazioni aprono il corteo, seguite dalle Confraternite, entrambe disposte secondo un ordine ben preciso. I Sodalizi si distinguono attraverso i diversi colori delle divise. Si procede in fila indiana, il superiore porta la Croce con corona di spine, affiancato da due fratelli, che reggono una torcia spenta. Seguono tutti gli altri Confrati. Le Pie Donne sfilano lentamente una accanto all’altra. Esse vengono impersonate da giovani ragazze che per tradizione non devono farsi riconoscere infatti, o con i capelli o con il velo, devono coprire i loro visi in modo da rimanere nell’anonimato. Giunti al Calvario, una catena umana fatta di fede, pentimento, pathos, folclore e devozione popolare rende onore alle immagini del Cristo Morto e di Maria Addolorata che processionalmente vengono condotte nella Matrice.